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5G: cosa ne pensano oltreoceano? Approccio multifunzionale e condivisione delle risorse: Sullivan fa il punto sullo spettro radio alla “European 5G Conference”


18/02/2018

Thomas Sullivan, nominato International Bureau Chief della FCC statunitense lo scorso anno, è stato tra i principali oratori dell’edizione 2018 della “European 5G Conference”. Il suo intervento si è focalizzato sulle sfide aperte ai Regolatori internazionali dall’avvento della nuova tecnologia di rete 5G. In particolare, Sullivan ha evidenziato le analogie nella gestione dello spettro radio sulle due sponde dell’Atlantico e ha elencato le iniziative portate avanti dalla FCC per farsi trovare pronta alla rivoluzione tecnologica.
        
Il compito che Sullivan delinea per il Regolatore è quello di favorire una rapida e larga diffusione del 5G, a beneficio del consumatore. Ciò è possibile concentrando l’attenzione sullo spettro di onde millimetriche, e soprattutto sulle frequenze tra i 26GHz e i 28GHz, cioè le principali candidate per la connettività 5G.



A questo proposito, Sullivan cita l’esempio di un utilizzo pre-commerciale del 5G, avvenuto tramite una videochiamata tra USA e Corea del Sud: la prova è avvenuta usando le frequenze 28GHz in entrambi i Paesi.     

Molti operatori statunitensi, del resto, stanno conducendo test sulla tecnologia 5G, con la speranza di poterla presto introdurre come servizio commerciale. In tal senso, secondo Sullivan, le operazioni sono state agevolate dalla regolazione emanata dalla FCC nel 2016, la «world’s first spectrum policy for “5G”», che ha introdotto policy di utilizzo e di condivisione dello spettro al di sopra dei 24GHz dotate di grande flessibilità.    
             
Nonostante l’importanza attribuita alle bande di frequenza più elevate, Sullivan conferma, inoltre, l’identità di approccio alla regolazione del 5G tra USA ed Europa, consistente nell’inclusione delle bande basse, medie ed alte nello sviluppo della nuova tecnologia. 



Ciascuna di esse, come sostiene anche l’Agcom nell’Indagine Conoscitiva sul 5G, avrà un ruolo differente e determinante per il 5G.

Ad ogni modo, il punto fondamentale toccato da Sullivan riguarda la flessibilità dello spettro radio e la condivisione delle risorse tecnologiche tra servizi differenti. Le onde millimetriche sono state storicamente utilizzate per servizi terrestri, satellitari e federali, e la FCC vuole promuovere un ecosistema 5G in cui si continui a tener conto delle diverse esigenze.

Non un gioco a somma zero che veda vincitori e vinti, insomma, ma una risorsa “win-win” che possa far coesistere e crescere ancora servizi tra loro differenti. «So it no longer has to be either Satellite or Mobile. It can be satellite and mobile» afferma Sullivan, sintetizzando questo pensiero.    

Si tratta quindi di un approccio multifunzionale e improntato allo sharing, che è al centro del dibattito 5G e che vedrà una sempre maggiore convergenza di utilizzi e di servizi basati sulle varie lunghezze di spettro su cui questa nuova tecnologia si basa.


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