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Ofcom Broadcast and on demand bulletin n. 372
Brexit media coverage, “clock hour” pubblicitaria e “unfair treatment” televisivo

02/2019

Il bollettino Ofcom.     

Il “Broadcast and On Demand Bulletin” è un report bimensile di Ofcom, riguardante programmi TV, radio e video on demand. Il quadro regolatorio di riferimento è costituito principalmente da: (a) Ofcom Broadcasting Code, cioè il set di regole sui contenuti radiotelevisivi e on demand; (b) Code on the scheduling of television advertising, cioè le disposizioni in tema di spazi pubblicitari; (c) UK Code of broadcast advertising, cioè la disciplina di alcuni aspetti della responsabilità delle emittenti.

Bollettino n. 372
1. Complaint Assessment: copertura mediatica della Brexit
2. Advertising Scheduling cases: durata dei tempi pubblicitari

3. Broadcast Fairness and Privacy cases: commenti diffamatori e facoltà di replica
4. Broadcast Fairness and Privacy cases: tutela dell'immagine pubblica



1. Complaint Assessment: copertura mediatica della Brexit

IL PROBLEMA


Ofcom ha ricevuto un reclamo relativo alla presunta assenza di imparzialità di alcune trasmissioni di BBC Radio in relazione alla copertura mediatica della Brexit.

In particolare, l’emittente radiofonica avrebbe sistematicamente concesso uno spazio maggiore alle voci europeiste o, comunque, anti-Brexit, sottorappresentando invece le posizioni pro-Brexit e precludendo la presentazione al pubblico di un confronto bilanciato su una tematica di valenza pubblica («more time, more space and more emphasis is being given to pro-EU or anti-Brexit voices»; «pro-Brexit opinion is being systematically under-representend in BBC output»).



Il reclamo chiama perciò in gioco la Section Five del Broadcasting Code britannico, ai sensi della quale le emittenti televisive e radiofoniche sono tenute, nel trattare tematiche di interesse pubblico, a preservare una “due accuracy” e una “due impartiality”: due parametri di riferimento per la presentazione delle news che BBC Radio non avrebbe invece rispettato («the complainants alleged that the programmes had failed to sufficiently represent the views of those supporting the UK’s exit from the EU and therefore breach the due impartiality»).     

LA DECISIONE DI OFCOM

Per dirimere la controversia, l’Authority è partita proprio da un’analisi del concetto di “due impartiality”. Esso certamente implica il rispetto di parametri di adeguatezza e di proporzionalità in relazione agli argomenti trattati, specialmente se riguardanti temi di interesse pubblico.

Tuttavia, l’imparzialità richiesta dal Code britannico non arriva a imporre un’esatta suddivisione del tempo televisivo o radiofonico concesso a ciascun argomento. Anche in considerazione della libertà di espressione delle emittenti - sottolinea Ofcom - le scelte editoriali possono rispettare i canoni di imparzialità in una pluralità di modi: per esempio, è possibile fornire al pubblico un quadro oggettivo su un tema presentando una vasta gamma di differenti opinioni, anche senza cronometrare il tempo concesso a ciascuna opinione. Un ragionamento che vale a maggior ragione se si tiene conto delle differenze tra programmi di natura non omogenea, come possono essere i notiziari, i documentari o gli sketch satirici.

Nel caso di BBC Radio, secondo Ofcom, i programmi hanno saputo alimentare il dibattito pubblico offrendo un ampio spettro di stimoli differenti sulla Brexit e sulle sue conseguenze politiche, culturali ed economiche.

La messa in onda di documentari di carattere storico sui rapporti tra UK ed Europa, l’inclusione nei programmi di interviste a esponenti politici di vari partiti, così come di manager e rappresentanti del settore economico, o ancora la presentazione di punti di vista di carattere internazionale hanno assicurato che le opinioni a favore e contro l’uscita del Regno Unito dall’Europa fossero sufficientemente rappresentate in ciascuna trasmissione.  

        
2. Advertising Scheduling cases: durata dei tempi pubblicitari

IL PROBLEMA

GN TV UK, un’emittente televisiva generalista, non ha rispettato in 13 occasioni i limiti imposti dal Code on the Scheduling of Television Advertising alla durata massima delle pause pubblicitarie.

In particolare, il paragrafo 2 del Code prende a parametro di riferimento della pubblicità televisiva l’unità di misura oraria, stabilendo che in ciascuna “clock hour” non possano essere trasmessi più di 12 minuti di pubblicità, un tempo pari al 20% della programmazione («Time devoted to advertising and teleshopping spots on any channel in any clock hour must not exceed 12 minutes»).   

LA DECISIONE DI OFCOM

A seguito delle dichiarazioni dell’emittente, la quale ha giustificato il superamento del limite pubblicitario con l’errata calibrazione della durata dei film trasmessi e ha assicurato una riprogrammazione dei tempi, Ofcom ha comunque rilevato il “breach” del codice, e continuerà a monitorare la compliance dell’emittente per il futuro.


3. Broadcast Fairness and Privacy cases: “unjust or unfair treatment” televisivo

IL PROBLEMA         

New Vision TV, un’emittente che trasmette in lingua urdu, manda in onda un’edizione del suo programma “Aitraaz Hai” durante la quale le esternazioni di un ospite, l’ex premier pakistano Generale Musharraf, colpiscono duramente Mr. Shakil Ur Rahman, patron del Geo Media Group abituato, secondo il Generale, a influenzare indebitamente la linea editoriale dei suoi giornalisti.

LA POSIZIONE DELLE PARTI

A seguito della messa in onda del talk show, Mr. Rahman ha lamentato un trattamento televisivo ingiusto, sia per i commenti diffamatori nei suoi confronti, sia per la mancata concessione di un’adeguata facoltà di replica da parte dell’emittente.

Di diverso avviso è invece New Vision TV, che sottolinea la natura personale delle opinioni espresse dal Generale Musharraf, come tali non addebitabili all’emittente. Inoltre, ricordando le incertezze connaturate alla diretta televisiva, il broadcaster dà rilievo a due ulteriori aspetti: da un lato, il comportamento oggettivo ed equidistante tenuto dal presentatore («the presenter remained objective and challenged General Musharraf on his comments»); dall’altro, il fatto che le esternazioni a svantaggio di Mr. Rahman hanno rappresentato un piccolo frammento di un’intervista ben più corposa e incentrata su un’altra tematica («a tiny proportion of a wider interview concerning the treatmen of woman and the Pakistani military»).

LA DECISIONE DI OFCOM

L’Authority ha espresso la necessità di un bilanciamento tra il diritto alla protezione da unfair treatments e il contrapposto diritto di critica televisiva. Senza negare il secondo, Ofcom afferma che la critica, ai sensi del Broadcasting Code, incontra dei precisi limiti.

Innanzitutto, il paragrafo 7.9 stabilisce l’obbligo in capo all’emittente di assicurarsi che i fatti esposti durante una trasmissione non siano presentati in maniera ingiusta nei confronti di un individuo o di un’organizzazione. Sotto questo profilo, Ofcom ritiene che alcune delle affermazioni fatte durante il programma abbiano invece contribuito a comunicare al pubblico un’immagine diffamatoria di Mr. Rahman, e cioè quella di un magnate dei media intenzionato a condizionare l’indipendenza dei propri giornalisti andando contro gli interessi del proprio Paese («They - il media group del signor Rahman, n.d.r. - are anti-Pakistan»).   

Inoltre - nonostante un personaggio pubblico possa attirare su di sé critiche e antipatie, e nonostante il contegno equidistante tenuto dal presentatore - Ofcom ricorda che il Broadcasting Code impone all’emittente adeguate contromisure per evitare “unfair treatments”. Tra queste, per esempio, è possibile citare la rappresentazione di punti di vista alternativi sullo stesso argomento, o l’esplicita precisazione della natura personale delle opinioni espresse. Accorgimenti, questi, che non sono invece stati presi da New Vision TV.     
 
Per di più, contrariamente a quanto previsto dal paragrafo 7.11 del Broadcasting Code («if a programme alleges wrongdoing or incompetence of makes other significant allegation, those concerned should normally be given an appropriate and timely opportunity to respond»), l’emittente non ha concesso a Mr. Rahman alcuna facoltà di replica per controbattere alle accuse mosse durante il programma, e questo nonostante la trasmissione abbia visto il susseguirsi di un certo numero di repliche. 

Da ciò discende che Ofcom ha considerato il trattamento subito da Mr. Rahman durante la trasmissione come “unjust or unfair”.             


4. Broadcast Fairness and Privacy cases: “unjust or unfair treatment” televisivo

IL PROBLEMA


Dunya TV, un’emittente che trasmette in lingua urdu, ospita un’edizione dai toni particolarmente accesi e controversi del programma “On The Front”, focalizzata sull’autobiografia ancora non pubblicata di Ms. Rehman (ex moglie del candidato premier pakistano, Mr. Khan) e del suo potenziale impatto sulle imminenti elezioni pakistane.

LA POSIZIONE DELLE PARTI

Ms. Rehman lamenta che la messa in onda del programma abbia screditato la sua reputazione agli occhi del pubblico, sia per averla trattata con toni generalmente poco lusinghieri (definendola, tra l’altro, “a woman with no honour or dignity”),  sia per aver giustificato con motivazioni prettamente politiche la sua scelta di scrivere un’autobiografia: in particolare, gli ospiti e il presentatore della trasmissione hanno sostenuto che il libro sarebbe stato finanziato dagli avversari politici dell’ex marito dell’autrice; un fatto, questo, che a detta del programma sarebbe stato confermato anche dal timing dell’uscita del libro, adiacente alle elezioni nazionali pakistane.         

Secondo l’emittente Dunya TV, invece, la discussione televisiva - pur dai toni forti - andrebbe inquadrata in un contesto politico ben preciso, in cui si inserisce proprio la concomitanza tra l’uscita del libro e le elezioni. Senza dimenticare, poi, che le anticipazioni dell’autobiografia avevano già rivelato un focus specifico sui rapporti tra l’autrice e il candidato premier: secondo l’emittente, ciò aveva già contribuito, ben prima della messa in onda del programma, ad alimentare la convinzione che l’uscita del libro fosse stata studiata a tavolino con un intento politico («the book generated a ot of socio-political controversy and a sit came just before the National elections held on 25 july 2018, it was widely believed that the book was designed to tarnish the reputation of Mr Imran Khan and reduce his party’s prospects in the election»).     

Dunya TV ammette che la puntata di “On The Front” non abbia fornito contro argomentazioni, e che il presentatore e gli ospiti abbiano unanimemente condannato il libro. A fronte di ciò, l’emittente ricorda che il linguaggio utilizzato nella trasmissione, pur aspro, si è mantenuto nei limiti della decenza, e che la messa in onda del programma è stata accompagnata da un disclaimer volto a specificare la natura personale di tutte le opinioni espresse.     

LA DECISIONE DI OFCOM

Anche in questo caso, come nel precedente, vengono in rilievo i paragrafi 7.9 e 7.11 del Broadcasting Code, e cioè da un lato la necessità che l’emittente eviti “misrepresentation” e “unfair treatment”, e dall’altro che essa assicuri un’adeguata facoltà di replica ai soggetti nei cui confronti vengano fatte allegazioni.

In altre parole, il particolare ruolo dell’emittente è quello di prendere tutte le misure necessarie (“reasonable care”) a non presentare i fatti in una maniera che risulti ingiusta.         
Nel caso specifico di “On The Front”, Ofcom ha rilevato che numerose affermazioni - sia degli ospiti, sia del presentatore - hanno presentato al pubblico una visione screditante di Ms. Rehman e della sua attività di autrice. Per esempio, il suo libro è stato definito «very shameful» e  «full of dirty words, in evert aspect», e lei stessa è stata descritta con locuzioni dispregiative («Some people […] believe that her thoughts are in very poor taste and that it shows her low mentality»).

Naturalmente, Ofcom ritiene legittimo che l’emittente Dunya TV abbia dedicato una puntata di “On The Front” all’impatto politico di un libro come quello di Ms. Rehman, e riconosce anche che quest’ultima - in quanto personaggio pubblico - possa essere al centro di attenzioni mediatiche anche negative. Tuttavia, ai sensi del Broadcasting Code, la libertà di critica televisiva andrebbe sempre controbilanciata da misure appositamente studiate per mitigarne la potenziale unfairness. Per esempio, l’effettuazione di un test preventivo sulle allegazioni che andranno in onda, oppure la presenza di contro argomentazioni in trasmissione.

Nel caso di “On The Front”, però, non soltanto la diretta è andata avanti su posizioni monocordi e fortemente screditanti nei confronti dell’autrice, ma è perfino venuto meno il ruolo conciliativo tradizionalmente affidato al conduttore («instead of challenging the comments being made in the programme, the presenter himself made allegations about Ms Rehman and made little attempt to challenge the comments of his guest»). In altre parole, da un lato il programma ha tratteggiato Ms. Rehman come una persona immorale, e dall’altro ha dato adito a spiacevoli speculazioni e retroscena politici circa la sua attività di scrittrice. Il tutto - ed è questo il fulcro - senza presentare sufficienti contro argomentazioni e senza concedere all’interessata alcuna facoltà di replica.        

Per tali ragioni, Ofcom ha considerato Dunya TV, nella sua qualità di emittente televisiva, non “compliant” con i canoni imposti dal Broadcasting Code.  


© Graziadei Studio Legale 

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