Documento senza titolo
CONSOB: pubblicato il Rapporto sulle scelte di investimento delle famiglie italiane
Una breve panoramica tra cultura finanziaria e ruolo della consulenza

13/11/2019

CONSOB ha recentemente pubblicato il Rapporto 2019 sulle scelte di investimento delle famiglie italiane, esaminando tra l’altro la propensione all’investimento e al rischio, la cultura finanziaria e il livello di ricchezza delle medesime.         

Il quadro che emerge dal report vede l’Italia avvicinarsi al (e in alcuni casi raggiungere il) background europeo, soprattutto con riferimento al paniere delle attività finanziarie scelte; ciò in particolare grazie alla diminuzione dei titoli obbligazionari e all’aumento delle attività assicurative e previdenziali che compongono il portafoglio degli investitori.



Nello scenario finanziario delle famiglie italiane, il Rapporto evidenzia tuttavia luci e ombre: a fronte di un miglioramento sia delle attività reali (+2,7%) sia delle passività (-0,7%), le attività finanziarie risultano in calo del 3,1%; e d’altra parte, se il rapporto tra ricchezza netta e reddito disponibile degli italiani supera la media europea, lo stesso non può invece dirsi del tasso di risparmio lordo domestico.      

Un altro dato da tenere in considerazione è poi il ritardo italiano nel livello di literacy finanziaria e digitale, con una scarsa conoscenza delle nozioni finanziarie di base (ad esempio, l’inflazione) e delle attività finanziarie mediaticamente più note (ad esempio, il Bitcoin), e con un utilizzo delle piattaforme di e-commerce inferiore alla media europea.



Per quanto riguarda la propensione all’investimento, il Rapporto CONSOB mette innanzitutto in risalto una decisa avversione delle famiglie italiane al rischio e alle potenziali perdite (60% degli intervistati), oltre che una risibile fiducia negli operatori finanziari (inferiore al 20% degli intervistati). Al netto dell’impossibilità di accantonare risorse economiche, il risparmio vede inoltre nelle ragioni precauzionali una delle principali leve, mentre risulta ancora poco diffusa la pianificazione a lungo termine delle scelte finanziarie. Non a caso, il ruolo della consulenza finanziaria occupa una posizione di rilievo nelle scelte di una ridotta percentuale delle famiglie (20%), prevalentemente per sfiducia. Chi invece si affida a un consulente, incardina generalmente con tale figura un rapporto duraturo (oltre il 50% degli investitori non ha mai cambiato consulente) e di piena aspettativa (il 60% degli investitori segue sempre le indicazioni ricevute dal proprio advisor).    

Le modeste competenze finanziarie e la scarsa propensione alla consulenza si pongono, infine, tra le potenziali ragioni che determinano la scarsa conoscenza, da parte degli investitori italiani, degli investimenti sostenibili e socialmente responsabili: solo il 40% dichiara di averne sentito parlare, solo il 5% di conoscere bene l’argomento.   

© Graziadei Studio Legale 

 

Disclaimer & Privacy
P.IVA 07340781009