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Risposta al Covid-19: contrasto alla disinformazione e interoperabilità delle app di contact tracing tra i punti salienti della Commissione UE


29/10/2020

Un piano europeo coordinato. Con la Comunicazione “On additional COVID-19 response measures” [1], la Commissione europea ha lanciato una serie di azioni organiche e coordinate, il cui obiettivo è contenere il diffondersi dell’epidemia e migliorare la resilienza del mercato unico.

Le nuove misure, che si aggiungono a quelle già esistenti a sostegno dell’economia, dei sistemi sanitari nazionali e della circolazione di beni e servizi essenziali, si snodano attraverso delle “key areas”, cioè degli ambiti strategici, all’interno dei quali sono individuati i “next steps”.

Tra questi ultimi, le azioni europee in tema di vaccini e di forniture mediche essenziali, di cooperazione tra Stati, di contrasto alle fake news e di interoperabilità tra le app nazionali di contact tracing, tutti aspetti rilevanti nella risposta al Covid-19.



Condivisione di dati epidemiologici, test e vaccini. In primo luogo, la Commissione richiede agli Stati europei una rinnovata (e più intensa) condivisione di informazioni e di dati epidemiologici [2], attraverso la piattaforma “EU COVID-19 Data Platform”, la quale dovrebbe favorire un approccio comune e lo scambio di best practices.

Sul piano sanitario, il progetto della Commissione guarda all’immediato, senza tuttavia dimenticare la prospettiva futura. Perciò, accanto a una raccomandazione circa l’adozione dei “rapid antigen tests” [3], che prevede la mobilitazione di 100 milioni di Euro per l’acquisto diretto di test, la loro allocazione agli Stati membri e il monitoraggio delle strategie nazionali, regionali e locali [4], si pone anche un’azione volta ad individuare il prima possibile uno o più vaccini efficaci e sicuri.



In questo senso, l’UE ha già concluso Advance Purchase Agreements per oltre 1 miliardo di Euro di upfront, in maniera da assicurarsi un accesso tempestivo a vaccini promettenti, e sono in discussione altri accordi per 1.45 miliardi di Euro di upfront. [5] La campagna di vaccinazioni, che dovrà passare per una strategia coordinata a livello europeo, sarà preceduta da un significativo processo di autorizzazione e accompagnata da un assessment in tempo reale. Inoltre, secondo la Commissione, sarà determinante far comprendere ai cittadini l’efficacia e la sicurezza dei vaccini, contrastando le fake news.

Informazione e fake news. Chiarezza ed effettività delle comunicazioni legano dunque presente e futuro della lotta al Covid-19, e in questo senso il documento dà grande rilievo al legame tra corretta informazione e rispetto delle raccomandazioni igienico-sanitarie da parte dei singoli e della collettività. La corretta informazione sembra dunque assumere un ruolo di primo piano non solo nel fronteggiare possibili strategie di disinformazione, ma anche nel prevenire la “stanchezza da pandemia”, cioè un rilassamento verso precauzioni quali il distanziamento sociale. [6] Gli Stati UE, pertanto, dovrebbero rilanciare le campagne di comunicazione e adattarle alla situazione corrente.

Interoperabilità delle app di contact tracing. Peraltro, anche le app di contact tracing (come l'italiana Immuni, qui la nostra news sul funzionamento) dovrebbero godere di una comunicazione chiara, volta a favorirne la comprensione e l’adozione da parte dei cittadini. Il toolbox europeo (qui la nostra news) ha supportato lo sviluppo di molte di queste app, ora presenti in 19 Stati UE e scaricate da oltre 50 milioni di utenti. Il prossimo passo sarà dunque favorire l’interconnessione tra le app nazionali, creando un sistema di tracciamento di portata europea in cui ciascuno Stato abbia la propria app compatibile. [7]

Rifornimenti essenziali e dazi doganali. Ancora, sui rifornimenti di medicine essenziali e di equipaggiamento medico, oltre a quanto già fatto, la Commissione sta preparando un nuovo Joint Procurement per tutti gli aspetti riguardanti i vaccini. L’obiettivo è quello di favorire un’efficace distribuzione dei prodotti medici nel mercato unico. Sul punto, la Commissione intende inoltre estendere fino alla fine di aprile 2021 la sospensione dei dazi doganali e dell’IVA sull’importazione di apparecchiature mediche da Paesi non UE.

Coordinare le misure che limitano la libertà di circolazione. Da ultimo, il documento sottolinea l’importanza di bilanciare il contrasto al Covid-19 con la tutela di alcuni principi cardine dell’UE, come la libera circolazione delle persone (che ha subìto alcune necessarie restrizioni in tempi di lockdown e di controlli alle frontiere) e la libera circolazione delle merci.

Misure come la sottoposizione a test o quarantena sono giustificate al fine di tutelare la salute pubblica, ma devono mantenersi proporzionate e non discriminatorie. In un simile contesto, è necessario un approccio più coordinato che, anche col peggiorare della curva epidemiologica, assicuri unitarietà, chiarezza e prevedibilità delle disposizioni restrittive: l’UE ritiene infatti necessario che l’economia continui a funzionare anche in costanza di restrizioni sugli spostamenti non essenziali. [8]

Un’Unione giuridica, economica e sociale più forte. La Comunicazione chiude poi con un accento programmatico: “building a stronger framework for the future”. L’obiettivo delle disposizioni attuali, e di quelle che verranno, è in sostanza quello di far sì che il tessuto giuridico, economico e sociale dell’Unione europea esca ulteriormente rafforzato, e non indebolito, dalle azioni di contrasto all’epidemia.

Affinché ciò avvenga, è necessario affrontare anche le carenze organizzative manifestatesi in questi mesi e dare una dimensione davvero europea all’azione comune [9]. La cooperazione, si legge nel documento, è essenziale per sfruttare appieno il potenziale delle nuove tecnologie e assicurare che cittadini e imprese continuino a beneficiare del mercato unico.

© Graziadei Studio Legale

[1] COM(2020) 687 del 28.10.2020
[2] Tra i dati che la Commissione UE ritiene rilevanti emergono quelli relativi ai numeri del contagio, ai test, al contact tracing e alla sorveglianza sanitaria pubblica.
[3] Commission Recommendation of 28.10.2020 on COVID-19 testing strategies, including the use of rapid antigen tests.
[4] In particolare, il monitoraggio dovrebbe basarsi su dati tempestivi e accurati e consentire l’apprendimento reciproco e l’identificazione delle lacune strategiche.
[5] Questa strategia di invesimento nasce dalla considerazione che, allo stato attuale, nessuno dei vaccini presi in considerazione dà precise garanzie di successo: l’UE ritiene dunque che la strada migliore sia puntare su più fronti, oltre a creare un network di supporto a sviluppatori più piccoli di vaccini.
[6] La Comunicazione sottolinea in particolare che l’informazione dovrebbe raggiungere i segmenti della popolazione più vulnerabili e che più facilmente fanno circolare il virus.
[7] Su richiesta degli Stati europei, la Commissione ha già lanciato l’European Federation Gateway Service, una soluzione pensata proprio per favorire il collegamento tra app.
[8] A questo proposito, emerge l’importanza delle “Green Lanes” per il trasporto merci su strada, e una loro ulteriore estensione mirerebbe a garantire che, in caso di restrizioni temporanee alle frontiere o di controlli sanitari, la libera circolazione delle merci (necessaria anche a mantenere il tessuto economico) non sia eccessivamente ostacolata.
[9] A questo proposito, l’11 novembre prossimo la Commissione adotterà un pacchetto di iniziative volto a stabilire i primi elementi costitutivi di una vera e propria Unione europea della sanità. 

Ulteriori informazioni: Comunicazione “On additional COVID-19 response measures” consultabile al link segnalato in basso.

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